Le ragioni del progetto

A giugno 2020 è stato condotto un sondaggio su oltre 2.324 intervistati in tre Paesi (Francia, Germania e Spagna) per comprendere meglio le dinamiche del lavoro freelance in Europa da parte di due aziende: BCG, il Boston Consulting Group, una società americana di consulenza manageriale globale fondata nel 1963, e Malt, il principale marketplace francese per freelance creato nel 2013 da Vincent Huguet, fondatore di una startup di successo nel settore dell’e-commerce, e Hugo Lassiège, sviluppatore freelance, il quale oggi ospita oltre 360.000 freelance e più di 50.000 aziende registrate in Europa.

Il sondaggio mirava a scoprire chi sono i freelance, perché scelgono il lavoro autonomo e che cosa si può imparare dalla loro esperienza lavorativa dopo il COVID-19. La ricerca ha prodotto Freelancing in Europe 2021. un ritratto del freelance digitale (disponibile su questo sito alla voce Risorse bibliografiche) che rivela che in Europa più di 22 milioni di lavoratori sono autonomi. Si tratta principalmente di uomini (65%) con un alto livello di istruzione (oltre il 75% ha conseguito un diploma di istruzione superiore di tre anni), occupati per lo più nei settori della tecnologia, della comunicazione/marketing e della creazione di siti web/foto/suoni (80%), i quali hanno adottato per lo più modalità di lavoro agili e lavorano da remoto (63%).

Il rapporto evidenzia anche come il lavoro freelance non sia una scelta fatta per mancanza di migliori opportunità, ma una scelta dettata da una volontà consapevole: i freelance apprezzano l’autonomia (nella gestione del tempo, dei compiti e del posto di lavoro).

Quando i membri del Consorzio hanno intervistato studenti e neolaureati sul loro interesse nell’intraprendere una carriera da freelance, hanno scoperto che non era mai stata loro illustrata una tale possibilità durante i programmi di orientamento al lavoro e di formazione universitaria.

Anche le indagini condotte sui manuali esistenti relativi alla ricerca del lavoro rivelano una mancanza di informazioni sull’argomento.

Il Consorzio DiFree vuole colmare questo vuoto educativo e formativo, offrendo a studenti e studentesse, neolaureati e neolaureate informazioni pratiche, orientamento e opportunità di sviluppo delle competenze che possano aiutare a scegliere un lavoro da freelance, una professione che soprattutto negli ultimi tempi, durante e dopo i lockdown imposti dal Covid, è diventata sempre più dipendente dalle competenze informatiche e dalla capacità di lavorare online o in contesti ibridi. È una professione che richiede una vasta gamma di abilità e competenze oltre a quelle digitali, come quelle imprenditoriali, manageriali, finanziarie e comunicative.